4 punti per migliorare la catena di approvvigionamento nei prossimi 5 anni

La supply chain, o catena di approvvigionamento, è stata fortemente influenzata dagli effetti del COVID.  Le aziende hanno dovuto gestire le tempistiche di produzione e distribuzione con la consapevolezza che tanto i propri approvvigionamenti, quanto la disponibilità della forza lavoro, siano un elemento instabile. 

In questa fase, abbiamo visto il passaggio da un tempo di produzione di 50 giorni a una “nuova normalità” di 113 con un impatto importante sul flusso di cassa e sulla capacità delle aziende di gestire gli impegni presi verso i fornitori e gli istituti di credito.  

Ci sono due effetti che sono stati immediati e visibili: 

  • i prezzi che le aziende potevano permettersi di offrire sul mercato, dopo un’ampia messa a punto e ottimizzazione della loro catena di approvvigionamento, non erano più in grado di soddisfare i bisogni dell’organizzazione. Molte aziende hanno avuto bisogno di intervenire su più fronti, dalla riduzione dei costi alla rivisitazione del prezzo, il che ha inevitabilmente turbato gli equilibri con la clientela.   

  • la necessità di un approccio realistico alla gestione del credito per aiutare le organizzazioni a rimanere in attività. Questa parte è stata anche supportata anche da iniziative governative a lungo termine che vogliono stimolare allo stesso tempo la crescita di una nuova imprenditoria che si affaccia al mercato.  

Un effetto emerso di recente rappresenta invece una tendenza inversa rispetto agli ultimi 15 anni. Il flusso ottimale di merci all’interno del magazzino, con giacenze minime per contenere le immobilizzazioni, era un obiettivo supportato da tutta l’organizzazione. Attualmente, si tende a riempire di più i magazzini, per poter far fronte ad un flusso di merci instabile. 

La supply chain diventa per molte aziende l’elemento determinante tra riuscire a soddisfare le richieste e il rischio di perdere clienti e fatturato. È realistico pensare che gli impatti del COVID sulla catena di approvvigionamento continueranno ad influenzare l’ecosistema della produzione per molto tempo a venire.  

Durante il Gartner Supply Chain Symposium/Xpo in Orlando che si è concluso ieri, sono emersi problemi e stimoli per il futuro che richiederanno soluzioni sempre più intelligenti tanto che il 34% dei leader del settore indica le nuove tecnologie come il maggior cambiamento strategico da implementare entro 5 anni.   

I rischi sono stati riassunti in:  

  • Sovraccarico cognitivo 
  • Evoluzione delle aspettative dei clienti 
  • Cambiamento tecnologico 
  • Sicurezza informatica della catena di approvvigionamento 
  • Instabilità energetica 

Il modo migliore per gestire i problemi è avere un risk assesment con relativo piano di mitigazione. In questo caso Gartner ha identificato 8 occasioni, di cui 4 sono particolarmente interessanti:    

Iperautomazione 2.0 

Superare l’automazione della singola piattaforma per passare ad un sistema che connette diverse tecnologie, orchestrandone le funzionalità e i processi e utilizzando l’intelligenza artificiale (AI) e l’apprendimento automatico (ML).  

Analytics everywhere 

I dati raccolti nelle varie fasi dei processi sono alla base della reportistica che può raggiungere diversi livelli di sofisticazione, dalla semplice visualizzazione dei dati al feed di informazioni per sistemi di ML e analisi predittiva, avvicinandoci di più ad un sistema accurato e affidabile. 

Collaborazione a livello di ecosistema 

Migliorare lo scambio di comunicazione tra diversi sistemi, non si limita alla gestione informatica e alla semplificazione di un’esperienza di UX e UI. Crea un linguaggio condiviso e le occasioni per generare nuovo valore, aggiornando in tempo reale persone, dati, macchine, sistemi, processi e cose.  

Rete di sicurezza 

La sicurezza informatica rappresenta una sfida crescente, in particolar modo in relazione alla collaborazione ecosistemica. Con l’aumento delle connessioni e dei punti di scambio di dati, diventa vitale adottare un approccio strutturato che mantiene la sicurezza al primo posto con uno standard condiviso ai massimi livelli.  

Per approfondire, il comunicato di Gartner è disponibile qui  

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